Con questa news proseguo il ciclo di news dove approfondirò il bene e/o il male delle polizze personali.
Oggi parlerò della polizza vita caso morte, vale a dire quella che al verificarsi del “nefasto evento“ paga il capitale assicurato.
Inizio questa news raccontando quello che quotidianamente mi accade.
La domanda classica che mi viene posta è:
Domanda: vorrei fare una polizza che se mi capita qualcosa, la mia famiglia/la mia attività, non abbia/ abbiano problemi… per quanto mi devo assicurare ?
La mia risposta è:
Risposta: prima di pensare per quanto ti devi assicurare forse è meglio se capisci per quali rischi ti devi assicurare.
A questo punto segue quasi sempre la replica che è: se dovessi “andare al creatore“, se mi dovesse venire una malattia che non mi permette più di lavorare… insomma tutte queste brutte cose.
A quel punto tramutare questi concetti in una soluzione assicurativa sarebbe abbastanza semplice, però, a mio parere, non sufficiente per far comprendere a pieno al mio interlocutore del momento quale sia effettivamente la situazione da affrontare e valutare per fare delle corrette scelte assicurative.
Domanda: Quindi cosa fare?
Risposta: semplice decido di spiegare quanto segue:
A questo punto con l’aiuto di uno schema spiego meglio quali siano i rischi riguardanti una persona fisica e quindi le assicurazioni personali utili allo scopo.
Ed ecco lo schema:
Quali sono gli eventi di tutti i giorni che possono colpire l’integrità fisica di un soggetto?
Entrambe possono avere come conseguenza:
Le assicurazioni personali conseguenti sono:
Come detto, oggi parlerò della polizza vita caso morte, oltre a scrivere cosa copre e cosa non copre mi soffermerò sulle modalità da rispettare in fase di sottoscrizione.
Una polizza vita caso morte assicura il “nefasto evento“ di una persona sia in conseguenza di infortunio che in conseguenza di malattia.
Pertanto se hai già una polizza infortuni, piuttosto che stai valutando di sottoscrivere una polizza infortuni ti suggerisco quanto segue:
1. individuare il medesimo assicuratore per stipulare sia la polizza infortuni che la polizza vita caso morte;
2. per individuare l’assicuratore gli step da seguire in ordine di priorità sono:
Una polizza vita caso morte eroga un capitale assicurato al verificarsi del “nefasto evento”, a patto che nel percorso di assunzione del rischio, l’assicurando:
Qualora dovessero risultare delle anomalie nel percorso di assunzione del rischio, al verificarsi del “nefasto evento” l’assicuratore potrebbe anche non pagare il capitale assicurato.
Ci sono anche dei casi (pochi) per cui ci possono essere delle esclusioni e/o delle delimitazioni di operatività della copertura assicurativa.
In linea di massima le più importanti sono:
Essenzialmente vi sono due tipi di polizza vita caso morte:
Le figure contrattualmente previste da una polizza vita caso morte sono:
Il beneficiario può essere indicato con il nome e cognome, con il grado di parentela con l’assicurato, oppure indicando la categoria in cui rientra in base alle norme ereditarie per esempio erede/i legittimo/i ecc.
Anche le quote di spettanza dei beneficiari possono essere identificate come percentuali/rapporti rispetto alla somma assicurata, piuttosto che indicando un valore assoluto.
I beneficiari della polizza possono essere variati in qualsiasi momento dal contraente, salvo che non abbiano formalmente accettato il loro beneficio e a quel punto il contraente, trattandosi di contratto in favore di terzi, non può più cambiare/revocarli.
Diciamo che è piuttosto raro che tutto ciò possa accadere, perché è abbastanza difficile che un beneficiario di una polizza vita ne possa essere a conoscenza.
Questa è la polizza che forse meglio si addice per chi vuole essere certo che al verificarsi, anche, dell’eventualità di evento che determina un’invalidità permanente grave possa continuare a vivere in un modo decoroso, ovvio, tutto dipende poi dalle somme assicurate.
Infatti è assolutamente suggerita per professionisti, imprenditori e tutto quelle persone che sono importanti per la loro famiglia e per se stessi e che se gli dovesse capitare il problema potrebbe esser grande sia per loro che per i loro familiari.
Si tratta di una polizza che eroga un capitale anche al verificarsi di una grave invalidità.
Ed ecco la nota dolente.
Ricordo che per questo tipo di polizza è molto importante prestare attenzione alla definizione di invalidità permanente grave.
Domanda: Cosa si deve intendere per invalidità permanente grave?
Risposta: purtroppo ogni polizza prevede definizioni diverse.
Personalmente ritengo che la polizza migliore sia quella considera invalidità permanente grave lo stato fisico dell’assicurato tale da non permettergli di continuare a svolgere attività professionale uguale o molto simile a quella svolta prima del verificarsi dell’evento che ha determinato questa invalidità.
Purtroppo il mercato assicurativo propone le più disparate definizioni di invalidità permanente grave e come si può ben intendere visti il motivo e la figura professionale a cui si suggerisce la sottoscrizione di questa polizza, diventa di fondamentale importanza tale definizione.
A questo punto, se dopo aver letto questa nostra news ti sei reso conto che anche una semplice polizza vita caso morte piuttosto che invalidità permanete grave, ha tutta una serie di insidie che è meglio evitare prima che sia l’assicuratore a farti presente della loro esistenza al verificarsi di un sinistro. Contattaci!!!!!!
si tratta di un'assicurazione che ti garantisce ...
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