Prima di entrare nel merito di cosa fare in caso di infortunio sul lavoro ritengo utile chiarire un aspetto, vale a dire…
È infortunio sul lavoro:
Al verificarsi di questi eventi il lavoratore coinvolto nell’infortunio, e che dovesse avere bisogno di cure nel momento in cui comunica l’accaduto al sanitario che gli deve prestare le cure, quest’ultimo è tenuto ad attuare una procedura burocratica, tale per cui è obbligato a predisporre l’apposita modulistica per denunciare l’accaduto all’INAIL.
Da quel momento il lavoratore infortunato verrà sottoposto a visite e a controlli da parte dell’INAIL che, a infortunio terminato, determinerà delle indennità parametrate al tipo di infortunio, che verranno pagate all’infortunato principalmente nella forma di rendita.
Se sei un lavoratore, presta attenzione, perché l’INAIL non indennizza tutte le voci di danno, ne esclude alcune, per esempio i danni morali.
Domanda: ma quindi tu che sei un lavoratore, a chi chiedi il danno morale, visto che l’Inail non lo paga?
Risposta: forse dovresti avere una tua polizza infortuni? A poco servirebbe visto che non esistono polizze che indennizzano le conseguenze dei danni morali.
Domanda: vi rinunci?
Risposta: no, fai una richiesta di risarcimento al responsabile del tuo infortunio sul lavoro o in itinere.
Domanda: ma cosa c’entra con il tuo infortunio il responsabile?
Risposta: eh……… c’entra parecchio perché come già scrivevo in un’ altra news che trovi qui, al verificarsi di un infortunio sul lavoro o in itinere, anche l’INAIL paga l’infortunio con animo di rivalsa o lo chiede al datore di lavoro o al responsabile dell’infortuni in itinere se c’è.
Domanda: ma quindi perchè il lavoratore, utilizzando lo stesso principio per cui l’INAIL va in rivalsa, non richiede a sua volta il risarcimento a seguito di infortunio sul lavoro al datore di lavoro?
Risposta: certo che lo può fare e può chiedere il risarcimento di tutti quei danni che l’INAIL in caso di infortunio sul lavoro non paga, per esempio i danni morali.
Pertanto il lavoratore si rivolge ad un soggetto specializzato a svolgere questa attività (noi lo possiamo fare) e chiede che venga inviata richiesta di risarcimento al proprio datore di lavoro a seguito di infortunio sul lavoro.
Il datore di lavoro non appena riceve la richiesta di risarcimento del lavoratore a seguito di infortunio sul lavoro ha due possibilità:
Nel caso di cui al precedente paragrafo 1), facevo presente che il sinistro sulla polizza RCO potrebbe essere già aperto senza aver ancora ricevuto la richiesta di risarcimento a seguito di infortunio sul lavoro da parte del lavoratore.
Domanda: lo sai perché?
Risposta: perché:
Entrambi i precedenti casi fanno scattare l’obbligo da parte del contraente della polizza RCO di comunicarli tempestivamente, affinchè la compagnia di assicurazione ne possa prendere in mano la gestione della vertenza nei limiti degli interessi che la riguardano e procedere a liquidare quanto richiesto, sempre che i massimali di polizza siano congrui.
Eh sì, perché troppo spesso i massimali della polizza RCO sono troppo bassi quando si verificano anche infortuni di media gravità.
Domanda: ti sei mai posto questa domanda? Hai mai verificato i massimali della tua polizza RCO?
Domanda: lo sai che un massimale di € 500.000,00 per un dipendente che si infortuna non in modo grave potrebbe essere molto basso?
Domanda: lo sai perché?
Risposta: perché le rivalse INAIL in un attimo diventano di centinaia di migliaia di euro e a queste si aggiungono le richieste di risarcimento dei lavoratori che si sono infortunati per i danni differenziali.
Domanda: cosa dici, non è meglio controllarli i massimali della tua polizza RCO prima che sia troppo tardi e ci sia un infortunio sul lavoro con pesante rivalsa INAIL e importante richiesta di risarcimento del lavoratore che ha subito l’infortunio sul lavoro?
Se lo ritieni i puoi contattare senza impegno, certo del fatto che troverai esperienza e professionalità, che avrai sicuramente percepito leggendo questo articolo. Infatti è proprio grazie all’esperienza che abbiamo maturato in anni, sia nella corretta strutturazione delle polizze RCO, ma soprattutto nella gestione degli infortuni sul lavoro che hanno visto impegnate queste polizze, che abbiamo la certezza di poterti essere utile allo scopo.
Infortuni sul lavoro in itinere: cosa deve fare il lavoratore?
Prima di entrare nel dettaglio dell’argomentazione, ritengo utile spiegare cosa è esattamente l’infortunio sul lavoro – rischio in itinere.
In pratica è l’infortunio che dovesse capitare al lavoratore mentre si reca al suo posto di lavoro e mentre rientra dal proprio posto di lavoro verso casa.
ATTENZIONE: L’infortunio deve accadere durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro.
Quindi ogni deviazione al normale percorso legata a motivi diversi, potrebbe pregiudicarne il riconoscimento di status di infortunio sul lavoro.
Fatto questo doveroso chiarimento, l’ulteriore distinzione che è necessario evidenziare (per comodità restiamo nell’ambito rca, quindi nella casistica dell’incidente stradale) è:
Come detto, per semplicità rimaniamo nell’ambito della rca, anche perché gli infortuni in itinere più diffusi, rientrano in questa tipologia di casistica, quindi nella casistica dell’incidente stradale.
Domanda: cosa deve fare il lavoratore che viene coinvolto in un incidente stradale durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro?
Risposta: dopo che l’infortunio viene inquadrato come infortunio sul lavoro dalla struttura sanitaria che presta le prime cure al lavoratore infortunato, quest’ultimo deve sicuramente attendere che l’INAIL proceda alla liquidazione del suo infortunio, ma deve anche fare altro?
Domanda: sai cosa altro deve fare il lavoratore che si è infortunato in itinere?
Risposta: richiedere il risarcimento a seguito dell’infortunio sul lavoro alla compagnia di assicurazione del responsabile dell’incidente stradale.
Domanda: ma quindi il lavoratore che ha un infortunio sul lavoro in itinere ha diritto a due risarcimenti? Uno dall’INAIL e uno dalla compagnia di assicurazione del responsabile dell’incidente stradale?
Risposta: assolutamente no.
Domanda: lo sai perché?
Risposta: perché l’INAIL come al solito paga con animo di rivalsa verso il responsabile dell’infortunio sul lavoro, quindi la compagnia di assicurazione del responsabile dell’incidente stradale.
Domanda: ma quindi il lavoratore che si è infortunato in itinere, che risarcimento deve chiedere alla compagnia di assicurazione del responsabile dell’incidente stradale se viene già indennizzato dall’INAIL?
Risposta: semplice, tutti i tempi di danno che l’INAIL non paga e che nell’ambito degli incidenti stradali potrebbero differire dalle richieste di risarcimento danni per gli infortuni sul lavoro accaduti durante lo svolgimento della mansione lavorativa.
Il lavoratore per ottenere il risarcimento di questo tipo di danni a seguito di infortunio accaduto in itinere è meglio che si rivolga ad un soggetto specializzato a svolgere questa attività (noi lo possiamo fare).
Come scrivevo in precedenza, l’infortunio sul lavoro in itinere rientrante nella rca ha altre due fattispecie ed esattamente:
Nell’infortunio in itinere di cui al caso a), al lavoratore infortunato spetta solo quanto previsto dall’INAIL.
Nell’infortunio in itinere di cui al caso b), al lavoratore infortunato spetta interamente quanto previsto dall’INAIL, che non avrà la possibilità di agire contro nessuno visto che non c’è un terzo responsabile.
A ciò si aggiungerà la percentuale dei danni non indennizzati dall’INAIL a seguito di infortunio sul lavoro in itinere, corrispondente alla responsabilità del terzo, e che dovrà essere pagata dalla compagnia di assicurazione di quest’ultimo.
È bene ricordare che in questo caso l’INAIL pagherà con il solito animo di rivalsa verso la compagnia di assicurazione del terzo responsabile dell’infortunio sul lavoro in itinere.
La rivalsa INAIL sarà sempre entro il limite di percentuale di responsabilità del terzo.
Eh sì, perché al verificarsi di un infortunio sul lavoro in itinere di un proprio lavoratore, anche il datore ne può subire dei danni.
Domanda: sai di quali voce di danno stiamo parlando?
Risposta: per esempio gli restano da pagare:
Dopodiché anche per il datore di lavoro, il recupero dei propri danni/spese che deve sostenere, in caso di infortunio sul lavoro in itinere di un proprio dipendente, potrà essere fatto verso la compagnia di assicurazione del terzo responsabile dell’infortunio sul lavoro in itinere, sempre nel rispetto delle tre casistiche già accennate in precedenza e vale a dire:
Nel caso 1) il datore di lavoro potrà richiedere il 100% dei propri danni/spese che deve sostenere, in caso di infortunio sul lavoro in itinere di un proprio dipendente.
Nel caso 2) il datore di lavoro non potrà chiedere nulla dei propri danni/spese che deve sostenere, in caso di infortunio sul lavoro in itinere di un proprio dipendente.
Nel caso 3) il datore di lavoro potrà richiedere dei propri danni/spese che deve sostenere, in caso di infortunio sul lavoro in itinere di un proprio dipendente, nella stessa percentuale di responsabilità del terzo.
È inutile dire che ci candidiamo per assisterti un po’ in tutte le problematiche che ho fatto emergere, caso mai avessi un problema di questo tipo.
Ci puoi contattare senza impegno, certo del fatto che troverai esperienza e professionalità, che avrai sicuramente percepito leggendo questo articolo. Infatti, è proprio grazie all’esperienza che abbiamo maturato in anni, che abbiamo la certezza di poterti essere utile allo scopo.
Pensaci, se lo ritieni:
Saremo a tua completa disposizione
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